Gay & Bisex
Orientamento sessuale I parte
di armaco854
12.06.2024 |
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"Inizió con dirmi che quello che gli avevo visto fare era una masturbazione, volgarmente chiamata "sega", e serviva per darsi un piacere insolito, ..."
Il mio orientamento sessuale è stato sicuramente influenzato dalle situazioni capitate fin dall'adolescenza. Mi chiamo Giovanni, però mi chiamano Gianni, avevo 11 anni quando vidi per la prima volta un pisello in erezione e fu quello di mio zio, fratello di mia madre 35enne, lui molto più piccolo 17enne, perché nato per un'errore di "calcolo" dei miei nonni. Il fatto capitó nel periodo della pausa scolastica estiva, che in quell'anno, finita la 5 elementare i miei mi mandarono a passare le vacanze nella piccola azienda agricola in campagna dai nonni. Un pomeriggio, mente tutti riposavano, io non riuscendo a star fermo e dalla curiosità, girovagavo in cortile a vedere gli animali tra gabbie, stalle ecc. Mi attiró un trattore parcheggiato lì da una parte ed iniziai a curiosare tra i comandi per capire come avrebbe potuto funzionare, stavo per salirci sopra quando sentii una specie di mugolio soffocato, come se a qualcuno mancasse il respiro e curioso di sapere cosa era, cercai di scoprirlo, così con molta cautela, anche perché poteva essere, chissà, qualche animale pericoloso. Io non ero esperto di campagna visto che vivevo in paese decisamente più moderno della campagna . Piano piano guidato dall'udito andai in direzione di questo suono che emetteva come una sofferenza, appena allungai lo sguardo vidi zio Vittorio che seduto in terra, pantaloni e slip tirate giù fino alle ginocchia, con in mano quello che sembrava una rivista, l'altra mano si toccava il pisello muovendola su e giù , non capivo cosa stava facendo e nello stesso tempo notai che aveva il pisello dritto e rigido con la punta rossastra, mi tirai immediatamente indietro, ma la curiosità fu molta che, anche se con molta attenzione, mi riaffacciai per capire cosa stava facendo. Zio continuava con quella mano e accellerava sempre di più e il mugolio si faceva sempre più udibile fino a che, insieme ad un suono molto soffocato, vidi uscire dalla punta del suo pisello degli schizzi di liquido biancastro. Feci appena in tempo a ritirare indietro la testa, perché mio zio stava rialzandosi e forse mi avrebbe visto. In fretta e furia tornai in casa e mi distesi sul letto, che si trovava nella stessa stanza dello zio che per l'occasione era stato aggiunto per me. Non passò molto tempo che anche lo zio arrivò nella stanza, mentre io feci finta di dormire e lui fece uscire da sotto la maglietta il giornale con cui lo avevo visto prima, lo nascoste sotto il materasso e si distese sul letto a, riposare anche lui. La mia mente vagava con il pensiero di quello che avevo visto, pensavo che è vero che spesso il mattino mi sveglio con il pisello duro e dritto, ma per me era dovuto solo perché dovevo andare al bagno, ma quello che faceva lo zio era un'altra cosa... e poi non capivo se i suoi gemiti erano di sofferenza o meno, tanto meno capivo cosa era quel liquido biancastro che uscì a schizzi. Sono passati due giorni da quella visione e non avevo ancora capito cosa fosse quella specie di massaggio che si era fatto mio zio. Alla fine presi coraggio e la sera successiva sul tardi, oramai i nonni già dormivano da un pezzo, confessai allo zio quello che gli avevo visto fare e gli chiesi chiarimenti. Lui mi guardò imbarazzato, ma subito dopo con un sorriso mi chiese di andare sul suo letto vicino a lui. Con calma mi spiegò che anche se era presto per la mia età dirmi certe cose, non si sarebbe sentito in colpa, perché tanto tra non molto le avrei sapute da qualcun'altro. Inizió con dirmi che quello che gli avevo visto fare era una masturbazione, volgarmente chiamata "sega", e serviva per darsi un piacere insolito, che in mancanza di un'altra persona era un dei pochi modi per farlo. Mi spiegò che già vedendo foto, infatti lui stava con una rivista, la cosa lo aiutava a raggiungere quel piacere forte e insolito, che comunque non sarebbe durato molto, perché, mi spiegó anche che quegli schizzi erano segno del culmine del piacere. Io rimasi a bocca aperta a sentire le sue spiegazioni, era una cosa nuova ma mi aveva davvero incuriosito. Lo zio dopo questa spiegazione, mi invitó a partecipare a fare una cosa, così mi prese la mano portandola, sopra i suoi slip all'altezza del pisello e mi invitó a toccare, dicendomi poi che sicuramente la mia mano lo avrebbe fatto crescere. Io ero curioso e obbededendo lo toccai lì sopra gli slip, mi chiese di muovere la mano e quasi per miracolo i suoi slip si misero in tiro, il suo pisello spingeva sulla stoffa come se volesse uscire, zio Vittorio a quel punto lo liberó ed io rimasi a bocca aperta nel vedere da vicino quel pisello lungo e dritto che svettava dai suoi slip. Mi chiese poi di toccarlo dicendomi che gli sarebbe piaciuto molto se lo avessi fatto, io naturalmente sia per curiosità che per ripagarlo delle spiegazioni che mi stava dando, lo feci. Mi disse di avvolgere la mano su quell'asta dritta e con sorpresa ebbi una sensazione di piacere, il suo pisello oltre a lungo era anche bello largo e la mia mano non era sufficiente ad avvolgerlo, quindi usai anche l'altra. Zio mi disse di fare come ho visto fare a lui quando l'ho scoperto e così tra l'emozione per quella cosa nuova che stavo facendo ed il piacere di sentirlo in mano, iniziai quel movimento su e giù, lo zio si era sdraiato e mi chiedeva di continuare, poi di aumentare la velocità fino a che, non sentii di nuovo quel respiro soffocato e immediatamente dopo, all'improvviso lo zio si irrigidì e gli schizzi di quel liquido biancastro nell'uscire dal suo pisello mi colpirono in faccia perché io ero proprio lì, sopra con testa per assistere da vicino il mio operato .Appena finita quella mia prima sega a mio zio, mi disse che potevo provare a farlo a me stesso e che se volevo mi avrebbe dato suggerimenti, ma si raccomandó di mantenere il segreto e che quella cosa rimanesse tra noi due. Io avevo capito che avevo fatto una cosa "proibita" e gli feci un cenno di approvazione. Ero curioso di provare a farmi la mia prima sega, ma non ebbi il coraggio di farlo davanti a lui e così quella sera, che era oramai molto tardi, lo ringraziai dell'insegnamento,tornai sul mio letto e gli diedi la buonanotte. Quella notte ebbi difficoltà a prendere sonno e la mattina successiva quando mi svegliai lo zio non c'era, il periodo estivo, anche se ancora studiava, dava una mano ai miei nonni nelle faccende della loro piccola azienda agricola. La prima cosa che mi venne in mente era quella, visto che ero solo, di provare a farmi la mia prima sega, il pisello era dritto perché dovevo fare la pipì e quindi mi affrettai ad andare in bagno per poi tornare di corsa a letto, non volevo perdere tempo, anche perché se andava alle lunghe mi sarebbero venuti a cercare. Iniziai a toccarmi per vedere se avrebbe reagito come quello dello zio, all'inizio non voleva reagire, poi cominciai a pensare al fatto di quella notte e non só perché, ma inizió a sentire lo stimolo. Mi venne in mente la rivista che zio Vittorio aveva nascosto sotto il materasso e andai subito a prenderla per dargli un'occhiata. La mia sorpresa fu che in quella rivista c'erano immagini di uomini nudi che facevano cose da me mai immaginate, tra le tante anche quella che feci quella notte mio zio,la cosa mi sorprese, ma allo stesso tempo mi provocó un indurimento del mio pisello quindi iniziai con la mano la mano la mia prima sega, iniziando piano e piano piano aumentando la velocità, la cosa mi stava piacendo molto, ma ad un certo punto mi venne come una scossa, che anche se forte era anche piacevole, a quel punto mi resi conto di quello che si provava a farsi una sega. Appena rilassato capii che c'era qualcosa che non andava perché non uscì niente dal mio pisello, il liquido biancastro che era uscito a mio zio a me non uscì e non sapevo se dovevo preoccuparmi. Dopo questa prima esperienza mi alzai, andai in cucina, i nonni mi avevano preparato la colazione, quindi mangiai e li raggiusi sui loro posti di lavoro.Cercai lo zio perché gli volevo dire che avevo fatto quella cosa che la notte mi aveva suggerito, ma anche il perché non mi era uscito niente. Lo trovai nella stalla, la stava pulendo dai bisogni delle mucche e avvicinandomi a lui, con un pó di timore gli spiegai il tutto. Mi tranquillizzó perché mi disse che le prime volte alla mia età era normale, mi convise subito che era così e mi fidavo,poi aggiunse che se volevo quella sera avremmo potuto ripetere quello che avevamo fatto la notte passata. Io come stregato da quella esperienza gli dissi che mi sarebbe piaciuto.Continua...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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